giovedì 18 marzo 2010

Cercasi Consulenti Commerciali

Notizie confortanti.
Credo.
Spero.
Molte, veramente tante, società di Selezione e Divisioni Permanent di Società per il Lavoro stanno cercando Consulenti Commerciali: persone che trovano aziende e forniscono personale per contratti a tempo indeterminato.
Nell'ultimo mese ne ho contate almeno una decina.
La domanda che mi sorge spontanea è: come mai? Qual è il motivo per cui molte società di intermediazione sono alla ricerca di consulenti commerciali?
La risposta cattiva potrebbe essere quella per cui si inseriscono i consulenti, li si mantiene a provvigioni e se non resistono sono stati pagati solo in percentuale a quanto acquisito, un po' come si fa con gli agenti di commercio.
Questo però sembra non stia accadendo, infatti nelle ricerche è specificato contratto di assunzione a tempo indeterminato.
Il tipo di contratto non esclude nulla, è vero, però credo sia poco vantaggioso assumere una persona, stipendiarla per un periodo e poi trovare un buon motivo per mandarla via (con relativi oneri da versare, tempi di preavviso, ecc...).
Per cui qui viene fuori l'ottimismo innato che ho dentro: vuoi dire che ci si aspetta un periodo di risalita dalla crisi?
Uno degli indicatori migliori sullo stato di salute delle aziende è proprio le assunzioni a tempo indeterminato. E quindi viene da pensare che se gli intermediari cercano più consulenti commerciali per offrire lavoratori a tempo indeterminato alle aziende, parrebbe che si aspettano che le suddette aziende a breve ricomincino a cercare lavoratori da stabilizzare al loro interno.
In effetti negli ultimi mesi segni confortanti sembra che ci siano: gli analisti tirano il freno prima di sbilanciarsi, ma qualche segno più nel casellino ultimamente sta facendo capolino.
Vedremo.
Nel frattempo spero non si tratti di una soluzione esclusivamente commerciale: nel caso delle Società per il Lavoro, i lavoratori fatti assumere a tempo indeterminato direttamente alle aziende clienti rappresentano entrate quasi nette: tolti i costi di ricerca (quasi nulli visto che in barba alla legge spesso si utilizzano banche dati chilometriche) e poco altro, per il resto i margini di guadagno sono ancora piuttosto buoni. Sicuramente maggiori rispetto a lavoratori assunti in somministrazione.
Sarà questo il vero motivo? Forse per gli ex interinali potrebbe essere, ma le Società di Selezione hanno sempre fatto questo genere di contratto, quindi non credo.
Dunque: prospettive di ripresa o operazioni commerciali tese a migliorare i rendimenti delle filiali?
Viste le prospettive ufficiali sembrerebbe la seconda, però credo che chi sappia qualcosa ormai si cuce la bocce e tiene le notizie per se, per anticipare il mercato.
Io sono ottimista per natura, e poi sono stanco di questa situazione.
Secondo voi?

martedì 9 marzo 2010

Cassa Integrazione allungata. Buona notizia?

Oggi volevo essere positivo e per una volta cercare di parlare di cose buone che ci stanno intorno.

Non so se alla fine è da valutare positivamente quello che è successo oggi, ma tanto male non mi sembra che sia.

Il fatto: oggi è stato approvato in parlamento un emendamento che consente alle aziende di prolungare la cassa integrazione per altri 6 mesi.

Non essendo un giornalista rimando a chi vuole avere maggiori informazioni a riguardo su siti più specializzati del mio.

Qui mi limito ad analizzare alcuni aspetti legati a questa notizia.

La prima considerazione che emerge da quanto riportato è che si prevedono ancora tempi duri e di certo non corti. Bravo, verrà da dire, ma quantomeno rispetto a mille parole di crisi, ripresa, no crisi, si ripresa e chiunque possa avere spazio dice la sua, mi sembra un fatto concreto. In previsione di una condizione di perdurare delle difficoltà, le aziende potranno continuare ad usufruire di questi contributi.

Secondo: secondo me il rischio che si corre con azioni di questo tipo è che i lavoratori continueranno a vivere in una sorta di limbo dove non c'è lavoro, ma c'è uno stipendio, sia pur ridotto.
Bho, non so, a me queste misure mi sembrano fatte per arginare le situazioni di emergenza a corto o medio termine: l'azienda fatica a superare un momento difficile e viene "aiutata" dallo Stato per superarlo senza dover ridimensionarsi. Una volta superato il momento difficile si è pronti a ripartire.
In questo caso mi sembra uno strumento utile.
Il "momento di difficoltà" sta però durando diversi mesi, addirittura un anno e mezzo: forse in questo arco di tempo sarebbe utile pensare a misure strutturali più efficaci. I mercati stanno cambiando in modo considerevole e molte aziende italiane sono sempre meno competitive: non è il caso di valutare soluzioni più complesse che aiutino le aziende a ripartire piuttosto che aspettare che "passi 'a nuttata" e sperare che tutto torni uguale a prima?

In quest'ultimo anno e mezzo ho visto il nascere di molte iniziative legate alla riqualificazione, a corsi formativi gratuiti finanziati: secondo me una delle soluzioni a lungo termine più interessanti fatte in questi ultimi 18 mesi.

Chissà se i lavoratori che hanno preso parte avranno capito l'importanza dell'iniziativa o se l'atteggiamento è stato quello dei giovani studenti in gita. Se seguiti con vero interesse hanno potuto portare nuove conoscenze e capacità a chi li ha frequentati, se seguiti con sufficienza o con lo spirito di chi non ha nulla da fare altrimenti, saranno stati solo soldi buttati.

Una ultima considerazione finale: spero solo che il Paese ricominci a rischiare, a mettersi in gioco. Mi sembra troppe volte che si cerchi nello Stato quel papà che ci vizia e ci deve risolvere i problemi: quando le cose vanno bene siamo bravi a bullarci, comprare auto nuove e televisori al plasma, quando le cose vanno male lo Stato deve aiutarci.

Di nostra iniziativa sembra che sappiamo solo acquistare i gratta e vinci (vedi il boom nell'ultimo anno nel Nord Est): è questo il nostro italico spirito imprenditoriale del nuovo millennio che ci permetterà di tornare a essere competitivi nel mondo?

mercoledì 3 marzo 2010

Lavoro, cosa so fare io?

Più di un mese dall'ultimo post: che vergogna!
Ultimamente si lavora il triplo per portare a casa un terzo: questa è la sensazione che prevale ogni sera quando spengo il pc.
Guardando il bicchiere mezzo pieno posso dire che si semina per poi raccogliere. Il problema è definire una data a quel poi....
E, come al solito ultimamente, tutti pronosticano una data termine. Sinceramente sono anche stanco di continuare a leggere questo tipo di notizie: un giorno c'è paura per il dato sull'occupazione negli Stati Uniti, poi il numero di buste paga, i tassi di sconto, le previsioni dei responsabili del personale, dell'ufficio acuisti, del bidello e il giardiniere.
Tutti danno una previsione e nessuno ha le basi per darle!!!
Vabbè dai, dopo questa premessa polemica devo dire che la mia sensazione è che offerte di lavoro ce ne siano in giro.
E il profilo medio che vedo è tra i 30 e 35 anni,una laurea, una decina di anni di esperienza e orientati verso mercati esteri. Profilo non facile, ma d'altronde in questo momento le aziende che hanno bisogno di personale sono sempre più selettive e orientate verso l'eccellenza.
Credo che la parola d'ordine sia “specializzati”: sembra banale ma è indispensabile saper fare qualcosa e saperlo fare anche bene!
Per cui basta cialtronare, ma impariamo a specializzarci altrimenti restiamo tagliati fuori.
Riconvertiamoci, puntiamo su una dimensione e ritagliamoci degli spazi definiti: in poche parole dobbiamo diventare specialisti di un settore e non temere concorrenza di nessuno.
La domanda da porci è: in cosa sono bravo e dove possono essere indiscutibilmente il migliore?
Domanda da un milione di dollari!!!! Purtroppo trovare la risposta è decisamente difficile, ma potrà determinare il nostro futuro.
E allora forza: cos'è che so fare bene?

mercoledì 27 gennaio 2010

Mancano lavoratori?

Da un recente studio presentato pochi giorni fa è emerso che in provincia di Varese ci sia carenza di tecnici.
Le aziende impiegano mediamente ben cinque mesi per trovare un tecnico adeguato.
Cinque mesi.
La mia domanda è: ma dove sono queste aziende?
Possibile che di tanti tecnici necessari e non trovati non se ne vede nemmeno un annuncio di lavoro da nessuna parte?
Consulto quotidianamente media che si occupano direttamente di lavoro e, sinceramente, questa notizia mi coglie abbastanza di sorpresa.
In provincia hanno chiuso molti uffici di società per il lavoro, non vedo annunci di lavoro rivolti a tecnici né su siti internet e nemmeno su giornali locali o specializzati.
Non posso mettere in dubbio la veridicità della notizia, per cui mi permetto di dare un consiglio ai responsabili del personale delle aziende interessate: se avete bisogno di una risorsa da inserire in azienda, una buona cosa da fare è cercarla!
Utilizzando i mezzi giusti e più idonei.
E' possibile che da sempre si siano affidati al “passaparola” in azienda. Ma ora, per figure altamente specializzate, è evidente che ci sia la necessità di utilizzare strumenti che permettano una migliore penetrazione. Probabilmente una volta, per reperire personale generico bastava mettere in giro la voce in azienda, ed un amico o un parente di un lavoratore si sarebbe presentato. Evidentemente adesso non basta più.
Spero non sia un spot per qualche associazione di categoria o per cercare di rilanciare l'eccellenza delle aziende varesine denunciando la mancanza di tecnici all'altezza, perché in questo momento di precarietà generale sembrerebbe quasi una presa per il culo....
Non trovate?

mercoledì 20 gennaio 2010

Grandi Aziende e Grandi Operatori: Monster

Fino a qualche anno fa indiscusso numero uno in Italia, da qualche tempo ha perso la leadership in termini di accessi.

Il motivo di questa diminuzione di interesse da parte degli utenti mi è sconosciuta, forse la grossa rigidità verso le aziende inserzioniste con pacchetti standardizzati e prezzi decisamente cari ha portato ad una progressiva razionamento degli inserzionisti. I pochi servizi verso gli utenti ha poi forse contribuito a questa progressiva disaffezione italiana.

Sia aziende che utenti non si sono sentiti coccolati in questi anni ed entrambi hanno preferito migrare verso altri siti.

Sono ormai preistoria le campagne sui maggiori canali tv e da un anno si vede che le politiche in entrambi i fronti sono mutate: una bella grafica e soluzioni innovative attraggono gli utenti anche gli utenti più tecnologici.

Ora i candidati accedono ad una piattaforma ricca di grandi aziende multinazionali: ai grandi nomi però non fanno sempre eco grandi offerte. Sembra che in queste strutture si possa entrare solo attraverso stage o assunzioni determinate. Sfogliando le offerte presenti sembra che a tempo indeterminato si cerchino solo commerciali con skill professionistici e programmatori. Per gli altri sembra che si entri solo con conoscenze che partano in Università o conoscenze dirette: i “bravi” si muovono subito parallelamente allo studio, per gli altri un lungo purgatorio.... Ma questa mi sembra un'altra storia.

Tornando sul sito, sembra che si sia aperto anche ad aziende meno blasonate, evidentemente i costi sono scesi e finalmente anche aziende “normali”, ma con posti veri, si affacciano su questo portale.

Interessanti rubriche aiutano chi cerca lavoro, anche se si avverte che alle spalle non c'è più una redazione come quella di qualche anno fa. Infatti non si trovano più articoli con cadenza quasi quotidiana, ma solo rubriche statiche e senza la possibilità di interagire con commenti e discussioni.

Sinceramente lo trovo un sito adatto ad utenti soprattutto laureati o con una esperienza di qualità che sia alla ricerca di lavoro in grandi aziende o attraverso grandi operatori.

Pregi: grandi aziende e grandi operatori spesso internazionali e una nuova interfaccia molto più personalizzata

Difetti: il ricambio di aziende stenta, professioni molto “skillate” non adatte ad un grande pubblico

Voto: 7 1/2

martedì 19 gennaio 2010

Il numero uno: Infojobs

Cominciamo da quello che al momento è considerato il numero 1 tra i siti di lavoro in Italia.

Decisamente ricco di offerte di lavoro, forse è quello che ne ha di più (probabilmente non 50.000 come dichiarato in Home Page), ma di sicuro è tra i più forniti.

Tra l'altro in quest'ottica è da apprezzare che tutte le offerte arrivano da aziende presenti su Infoojobs senza l'utilizzo di motori di ricerca che peschino da altri siti. Per questo è da considerarsi come il sito “verticale” numero uno. E gli utenti italiani apprezzano questa caratteristica, tanto da essere il sito di lavoro più visitato in Italia.

Non è tanto “bello” da vedere, ma è facile ed intuitivo da usare: credo che chi cerca veramente lavoro si concentri soprattutto sui risultati e le offerte che può trovare, preferendo siti concreti piuttosto che belli!

Un blog vivace pieno di risposte è sinonimo di un sito attivo in cui gli utenti, o forse sarebbe meglio chiamarle persone, vogliono imparare e confrontarsi insieme.

Direi nulla di nuovo o innovativo, di sicuro un sito concreto (mi ripeto perché ne vale la pena) che offre molte opportunità.

Se si può fare una critica lo trovo molto generico: tante offerte di tutti i tipi, anche se la maggior parte sembra riguardare profili molto generici basandosi su offerte numericamente elevate. Però gli annunci sono molto ben categorizzati: difficilmente si ottengono risultati fuori linea.

Nonostante un bel blog, manca di contenuti editoriali, potrebbero rappresentare un plus, ma di sicuro è oneroso e difficile riuscire a crearne di validi in modo costante.

Pregi: molte offerte di lavoro per ogni zona di Italia da aziende di primissimo livello e operatori seri.

Difetti: molto generico e non specializzato. La grafica lascia un po' a desiderare.

Voto 8+




Siti dove cercare lavoro

Da oggi si apre una nuova rubrica su PandaPensante: cercando di fare tesoro dell'esperienza accumulata finora, si prova a dare una personale recensione ai maggiori siti italiani in cui cercare lavoro.

Purtroppo la definizione del momento è "cercare lavoro" nonostante tutti i siti si professino come il luogo in cui "trovare lavoro", o addirittura “dove il lavoro ti cerca” (!). Sembreranno piccole schermaglie dialettiche, ma secondo me dietro ad una definizione di questo genere si cela tutta un' etica e una coerenza che anche in uno spot dovrebbero esserci sempre.

Ogni giorno, tempo permettendo, cercherò di illustrare pregi e difetti dei vari siti dedicati al mondo del lavoro in Italia. Di sicuro ci saranno delle sorprese e delle conferme, ma certamente, ogni commento sarà puramente PERSONALE e non soggetto ad alcun condizionamento da parte di nessuno.

Per cui, ogni informazione contenuta andrà soppesata in funzione dell'esperienza maturata da ognuno e dalle convinzioni che chiunque può avere.

Buona lettura, commenti e consigli sono assolutamente ben accetti. Ovviamente anche critiche e precisazioni!!!

lunedì 18 gennaio 2010

Risposta al Curriculum

Ecco: una cosa che fa davvero arrabbiare chiunque ricerca un lavoro.

Non essere ricontattati!

Non dico che ad ogni curriculum spedito si debba essere richiamati telefonicamente per un immediato feed back, sarebbe inimmaginabile, ma la sensazione di aver mandato la propria mail nel nulla, quello si fa davvero arrabbiare!

E la sensazione è proprio quella: trovata una ricerca in linea con le proprie competenze, risposta e attesa. E attesa. E attesa. E poi nulla. I casi sono due: o non si riconosce le proprie competenze e si risponde a ricerche non in linea o oppure nel processo di selezione si è stati scartati per i motivi più disparati.

Comunque sia, per un tempo ragionevole chi invia il proprio curriculum in risposta ad una ricerca spera sempre che la cosa vada in porto.

Basterebbe una mail (ma non automatica!) dove il selezionatore (quello vero) dica che il cv è arrivato e verrà valutato in un tempo definito. Ok, passato questo tempo si sa se la selezione è ancora aperta per noi, oppure si è conclusa.

Basta poco mi sembra.

E' vero: qui ho semplificato molto, guardando la cosa da un solo punto di vista: quello del candidato. Fenomeno dilagante, pare, è quello di persone che si candidano a tutto quello che si trova sul web.....

Compiti a casa e buoni propositi per il nuovo anno: facciamo che rispondiamo solo alle ricerche veramente in linea con le nostre competenze?

Così chi seleziona avrà la possibilità di vagliare un numero adeguato di cv e potrà dare la giusta attenzione a tutti. E, se non lo farà, sarà per sua incompetenza, senza potersi nascondere dietro cattive abitudini di altri.

Le cattive abitudini saranno solo le sue, ma si spera, con operatori professionali, si potrebbe creare il giusto rapporto di rispetto reciproco.

Secondo voi sarà possibile?

giovedì 7 gennaio 2010

Curriculum Anonimo

Pare che in Francia si stia valutando la possibilità di gestire i curricula in modo anonimo.
L'idea è di non condizionare i selezionatori con informazioni come età, sesso, provenienza, ecc... che potrebbero influenzare il giudizio su una persona.
Personalmente ritengo questa operazione inutile se non controproducente: in molti ruoli è proprio l'età, il sesso, la provenienza geografica (di nascita, residenza, ecc..) ad essere considerata quasi una caratteristica di idoneità o meno ad un ruolo specifico.
Pensiamo ad un magazziniere che deve operare senza un muletto e quotidianamente deve spostare pesi di diverse decine di chili. Probabilmente un uomo è più indicato di una donna. Questo è solo un esempio (anche un po' banale) per visualizzare meglio solo uno degli aspetti che entrano in campo.
Ma gli esempi potrebbero essere veramente molti e più precisi.
Io credo che le differenze e le discriminazioni debbano essere risolte diversamente: innanzitutto permettendo a tutti di potersi esprimere in modo uguale e permettendo che solo i più meritevoli possano avere accesso a posti di lavoro adeguati o a scuole idonee.
Certo, in un mondo ideale potrebbe succedere, ma la realtà è ben diversa.
Però nulla ci vieta di pensare e pretendere sistemi migliori.
Questa soluzione che si sta pensando mi sembra quello che accade in Inghilterra per fronteggiare l'alcolismo: visto che la gente continua ad ubriacarsi creiamo servizi per supportare gli ubriachi a tornare a casa. Sì, probabilmente vengono ridotti gli incidenti stradali, ma gli alcolizzati non credo che diminuiscano.
Allo stesso modo in questo caso persone con un buon cv potrebbero avere un maggior numero di colloqui, ma se il titolare di una società decide che nella sua azienda vuole solo persone bionde con occhi azzurri può deciderlo. Non dico che condivida scelte di questo tipo (né altre discriminazioni che non nascano da esigenze lavorative reali), ma ai candidati non in linea aver fatto un colloquio (finito male) in più non penso giovi a molto.
Ripeto: le discriminazioni andrebbero eliminate a monte, farlo in fase finale non penso cambi le cose...
C'è bisogno di cambiare la mentalità, non le procedure!

martedì 5 gennaio 2010

Anno nuovo, Lavoro nuovo

Anno Nuovo, Vita Nuova!!!!
Lavoro nuovo? No quello no, almeno per ora, finché le cose non si mettono un po' meglio.
Per ora mi diverto a creare e sviluppare questo blog, dove intendo inserire le mie riflessioni su un mondo del lavoro che sta lentamente implodendo, che, seguendo i flussi della società moderna, sta rallentando senza che dal basso nessuno riesca a frenare questa valanga inarrestabile e senza che dall'alto nessuno sembri fregarsene di questa inesorabile deriva.
Qualcuno ci prova salendo sui tetti delle aziende, allungando di fatto l'agonia e la lotta di altri giorni, magari mesi, ma purtroppo senza riuscire a cambiare un'inerzia che sembra quasi inarrestabile.
Inerti e impotenti, ci stiamo rendendo conto che il costo dei prodotti italiani è sempre più elevato e le nuove tecnologie unite a dinamiche di mercato sempre più globalizzate, permettono di produrre altrove e continuare a proporre prezzi comunque più bassi e concorrenziali.
Una soluzione? Puntare su servizi, aprirci ai nuovi mercati supportandoli grazie all'esperienza e al dinamismo tutto italiano.
Sì, potrebbe essere. Peccato che in Italia siano pochi quelli che conoscono le lingue e a scuola si continui a prediligere materie che altrove sono considerate complementari: sono assolutamente d'accordo che sia importante conoscere gli egizi, i fenici e tutte le civiltà esistite, ma se si vuole uscire dalla scuola e pensare di poter essere veramente spendibili sul mercato, ritengo sia più utile conoscere meglio le lingue straniere, poter seguire corsi di sociologia, marketing, ecc....
L'Italia sta perdendo gradualmente il treno, anche se confido nello spirito tutto italiano di sapersi inventare e di sopravvivere a tutto e a tutti. Sempre.
Non dimentichiamoci che l'Italia ha saputo eccellere a livello mondiale in moltissime discipline, nonostante le vicissitudini patite e che geograficamente sia un piccolo paese.
E allora cosa manca all'Italia per riemergere?
Secondo me FIDUCIA. Da parte dello Stato verso chi potrebbe farcela ed avrebbe le idee e le carte in regola per portare nuove idee, da parte dei cittadini a rischiare: possibile che nel 2009 siano cresciute solo le aziende gestite da stranieri?
Possibile che noi italiani ci destiamo dalla comodità solo ed esclusivamente quando non possiamo fare altrimenti? Solo quando stiamo per affogare ci degniamo di cominciare a nuotare...
Anno nuovo, vita nuova.
Solo toccando il fondo ci si renderà conto che così non si può più andare avanti.
La domanda è: abbiamo toccato il fondo così che ci si renda conto che questo debba essere l'anno buono per ripartire? O dobbiamo continuare a sopravvivere ancora annaspando giorno dopo giorno?