mercoledì 27 gennaio 2010

Mancano lavoratori?

Da un recente studio presentato pochi giorni fa è emerso che in provincia di Varese ci sia carenza di tecnici.
Le aziende impiegano mediamente ben cinque mesi per trovare un tecnico adeguato.
Cinque mesi.
La mia domanda è: ma dove sono queste aziende?
Possibile che di tanti tecnici necessari e non trovati non se ne vede nemmeno un annuncio di lavoro da nessuna parte?
Consulto quotidianamente media che si occupano direttamente di lavoro e, sinceramente, questa notizia mi coglie abbastanza di sorpresa.
In provincia hanno chiuso molti uffici di società per il lavoro, non vedo annunci di lavoro rivolti a tecnici né su siti internet e nemmeno su giornali locali o specializzati.
Non posso mettere in dubbio la veridicità della notizia, per cui mi permetto di dare un consiglio ai responsabili del personale delle aziende interessate: se avete bisogno di una risorsa da inserire in azienda, una buona cosa da fare è cercarla!
Utilizzando i mezzi giusti e più idonei.
E' possibile che da sempre si siano affidati al “passaparola” in azienda. Ma ora, per figure altamente specializzate, è evidente che ci sia la necessità di utilizzare strumenti che permettano una migliore penetrazione. Probabilmente una volta, per reperire personale generico bastava mettere in giro la voce in azienda, ed un amico o un parente di un lavoratore si sarebbe presentato. Evidentemente adesso non basta più.
Spero non sia un spot per qualche associazione di categoria o per cercare di rilanciare l'eccellenza delle aziende varesine denunciando la mancanza di tecnici all'altezza, perché in questo momento di precarietà generale sembrerebbe quasi una presa per il culo....
Non trovate?

mercoledì 20 gennaio 2010

Grandi Aziende e Grandi Operatori: Monster

Fino a qualche anno fa indiscusso numero uno in Italia, da qualche tempo ha perso la leadership in termini di accessi.

Il motivo di questa diminuzione di interesse da parte degli utenti mi è sconosciuta, forse la grossa rigidità verso le aziende inserzioniste con pacchetti standardizzati e prezzi decisamente cari ha portato ad una progressiva razionamento degli inserzionisti. I pochi servizi verso gli utenti ha poi forse contribuito a questa progressiva disaffezione italiana.

Sia aziende che utenti non si sono sentiti coccolati in questi anni ed entrambi hanno preferito migrare verso altri siti.

Sono ormai preistoria le campagne sui maggiori canali tv e da un anno si vede che le politiche in entrambi i fronti sono mutate: una bella grafica e soluzioni innovative attraggono gli utenti anche gli utenti più tecnologici.

Ora i candidati accedono ad una piattaforma ricca di grandi aziende multinazionali: ai grandi nomi però non fanno sempre eco grandi offerte. Sembra che in queste strutture si possa entrare solo attraverso stage o assunzioni determinate. Sfogliando le offerte presenti sembra che a tempo indeterminato si cerchino solo commerciali con skill professionistici e programmatori. Per gli altri sembra che si entri solo con conoscenze che partano in Università o conoscenze dirette: i “bravi” si muovono subito parallelamente allo studio, per gli altri un lungo purgatorio.... Ma questa mi sembra un'altra storia.

Tornando sul sito, sembra che si sia aperto anche ad aziende meno blasonate, evidentemente i costi sono scesi e finalmente anche aziende “normali”, ma con posti veri, si affacciano su questo portale.

Interessanti rubriche aiutano chi cerca lavoro, anche se si avverte che alle spalle non c'è più una redazione come quella di qualche anno fa. Infatti non si trovano più articoli con cadenza quasi quotidiana, ma solo rubriche statiche e senza la possibilità di interagire con commenti e discussioni.

Sinceramente lo trovo un sito adatto ad utenti soprattutto laureati o con una esperienza di qualità che sia alla ricerca di lavoro in grandi aziende o attraverso grandi operatori.

Pregi: grandi aziende e grandi operatori spesso internazionali e una nuova interfaccia molto più personalizzata

Difetti: il ricambio di aziende stenta, professioni molto “skillate” non adatte ad un grande pubblico

Voto: 7 1/2

martedì 19 gennaio 2010

Il numero uno: Infojobs

Cominciamo da quello che al momento è considerato il numero 1 tra i siti di lavoro in Italia.

Decisamente ricco di offerte di lavoro, forse è quello che ne ha di più (probabilmente non 50.000 come dichiarato in Home Page), ma di sicuro è tra i più forniti.

Tra l'altro in quest'ottica è da apprezzare che tutte le offerte arrivano da aziende presenti su Infoojobs senza l'utilizzo di motori di ricerca che peschino da altri siti. Per questo è da considerarsi come il sito “verticale” numero uno. E gli utenti italiani apprezzano questa caratteristica, tanto da essere il sito di lavoro più visitato in Italia.

Non è tanto “bello” da vedere, ma è facile ed intuitivo da usare: credo che chi cerca veramente lavoro si concentri soprattutto sui risultati e le offerte che può trovare, preferendo siti concreti piuttosto che belli!

Un blog vivace pieno di risposte è sinonimo di un sito attivo in cui gli utenti, o forse sarebbe meglio chiamarle persone, vogliono imparare e confrontarsi insieme.

Direi nulla di nuovo o innovativo, di sicuro un sito concreto (mi ripeto perché ne vale la pena) che offre molte opportunità.

Se si può fare una critica lo trovo molto generico: tante offerte di tutti i tipi, anche se la maggior parte sembra riguardare profili molto generici basandosi su offerte numericamente elevate. Però gli annunci sono molto ben categorizzati: difficilmente si ottengono risultati fuori linea.

Nonostante un bel blog, manca di contenuti editoriali, potrebbero rappresentare un plus, ma di sicuro è oneroso e difficile riuscire a crearne di validi in modo costante.

Pregi: molte offerte di lavoro per ogni zona di Italia da aziende di primissimo livello e operatori seri.

Difetti: molto generico e non specializzato. La grafica lascia un po' a desiderare.

Voto 8+




Siti dove cercare lavoro

Da oggi si apre una nuova rubrica su PandaPensante: cercando di fare tesoro dell'esperienza accumulata finora, si prova a dare una personale recensione ai maggiori siti italiani in cui cercare lavoro.

Purtroppo la definizione del momento è "cercare lavoro" nonostante tutti i siti si professino come il luogo in cui "trovare lavoro", o addirittura “dove il lavoro ti cerca” (!). Sembreranno piccole schermaglie dialettiche, ma secondo me dietro ad una definizione di questo genere si cela tutta un' etica e una coerenza che anche in uno spot dovrebbero esserci sempre.

Ogni giorno, tempo permettendo, cercherò di illustrare pregi e difetti dei vari siti dedicati al mondo del lavoro in Italia. Di sicuro ci saranno delle sorprese e delle conferme, ma certamente, ogni commento sarà puramente PERSONALE e non soggetto ad alcun condizionamento da parte di nessuno.

Per cui, ogni informazione contenuta andrà soppesata in funzione dell'esperienza maturata da ognuno e dalle convinzioni che chiunque può avere.

Buona lettura, commenti e consigli sono assolutamente ben accetti. Ovviamente anche critiche e precisazioni!!!

lunedì 18 gennaio 2010

Risposta al Curriculum

Ecco: una cosa che fa davvero arrabbiare chiunque ricerca un lavoro.

Non essere ricontattati!

Non dico che ad ogni curriculum spedito si debba essere richiamati telefonicamente per un immediato feed back, sarebbe inimmaginabile, ma la sensazione di aver mandato la propria mail nel nulla, quello si fa davvero arrabbiare!

E la sensazione è proprio quella: trovata una ricerca in linea con le proprie competenze, risposta e attesa. E attesa. E attesa. E poi nulla. I casi sono due: o non si riconosce le proprie competenze e si risponde a ricerche non in linea o oppure nel processo di selezione si è stati scartati per i motivi più disparati.

Comunque sia, per un tempo ragionevole chi invia il proprio curriculum in risposta ad una ricerca spera sempre che la cosa vada in porto.

Basterebbe una mail (ma non automatica!) dove il selezionatore (quello vero) dica che il cv è arrivato e verrà valutato in un tempo definito. Ok, passato questo tempo si sa se la selezione è ancora aperta per noi, oppure si è conclusa.

Basta poco mi sembra.

E' vero: qui ho semplificato molto, guardando la cosa da un solo punto di vista: quello del candidato. Fenomeno dilagante, pare, è quello di persone che si candidano a tutto quello che si trova sul web.....

Compiti a casa e buoni propositi per il nuovo anno: facciamo che rispondiamo solo alle ricerche veramente in linea con le nostre competenze?

Così chi seleziona avrà la possibilità di vagliare un numero adeguato di cv e potrà dare la giusta attenzione a tutti. E, se non lo farà, sarà per sua incompetenza, senza potersi nascondere dietro cattive abitudini di altri.

Le cattive abitudini saranno solo le sue, ma si spera, con operatori professionali, si potrebbe creare il giusto rapporto di rispetto reciproco.

Secondo voi sarà possibile?

giovedì 7 gennaio 2010

Curriculum Anonimo

Pare che in Francia si stia valutando la possibilità di gestire i curricula in modo anonimo.
L'idea è di non condizionare i selezionatori con informazioni come età, sesso, provenienza, ecc... che potrebbero influenzare il giudizio su una persona.
Personalmente ritengo questa operazione inutile se non controproducente: in molti ruoli è proprio l'età, il sesso, la provenienza geografica (di nascita, residenza, ecc..) ad essere considerata quasi una caratteristica di idoneità o meno ad un ruolo specifico.
Pensiamo ad un magazziniere che deve operare senza un muletto e quotidianamente deve spostare pesi di diverse decine di chili. Probabilmente un uomo è più indicato di una donna. Questo è solo un esempio (anche un po' banale) per visualizzare meglio solo uno degli aspetti che entrano in campo.
Ma gli esempi potrebbero essere veramente molti e più precisi.
Io credo che le differenze e le discriminazioni debbano essere risolte diversamente: innanzitutto permettendo a tutti di potersi esprimere in modo uguale e permettendo che solo i più meritevoli possano avere accesso a posti di lavoro adeguati o a scuole idonee.
Certo, in un mondo ideale potrebbe succedere, ma la realtà è ben diversa.
Però nulla ci vieta di pensare e pretendere sistemi migliori.
Questa soluzione che si sta pensando mi sembra quello che accade in Inghilterra per fronteggiare l'alcolismo: visto che la gente continua ad ubriacarsi creiamo servizi per supportare gli ubriachi a tornare a casa. Sì, probabilmente vengono ridotti gli incidenti stradali, ma gli alcolizzati non credo che diminuiscano.
Allo stesso modo in questo caso persone con un buon cv potrebbero avere un maggior numero di colloqui, ma se il titolare di una società decide che nella sua azienda vuole solo persone bionde con occhi azzurri può deciderlo. Non dico che condivida scelte di questo tipo (né altre discriminazioni che non nascano da esigenze lavorative reali), ma ai candidati non in linea aver fatto un colloquio (finito male) in più non penso giovi a molto.
Ripeto: le discriminazioni andrebbero eliminate a monte, farlo in fase finale non penso cambi le cose...
C'è bisogno di cambiare la mentalità, non le procedure!

martedì 5 gennaio 2010

Anno nuovo, Lavoro nuovo

Anno Nuovo, Vita Nuova!!!!
Lavoro nuovo? No quello no, almeno per ora, finché le cose non si mettono un po' meglio.
Per ora mi diverto a creare e sviluppare questo blog, dove intendo inserire le mie riflessioni su un mondo del lavoro che sta lentamente implodendo, che, seguendo i flussi della società moderna, sta rallentando senza che dal basso nessuno riesca a frenare questa valanga inarrestabile e senza che dall'alto nessuno sembri fregarsene di questa inesorabile deriva.
Qualcuno ci prova salendo sui tetti delle aziende, allungando di fatto l'agonia e la lotta di altri giorni, magari mesi, ma purtroppo senza riuscire a cambiare un'inerzia che sembra quasi inarrestabile.
Inerti e impotenti, ci stiamo rendendo conto che il costo dei prodotti italiani è sempre più elevato e le nuove tecnologie unite a dinamiche di mercato sempre più globalizzate, permettono di produrre altrove e continuare a proporre prezzi comunque più bassi e concorrenziali.
Una soluzione? Puntare su servizi, aprirci ai nuovi mercati supportandoli grazie all'esperienza e al dinamismo tutto italiano.
Sì, potrebbe essere. Peccato che in Italia siano pochi quelli che conoscono le lingue e a scuola si continui a prediligere materie che altrove sono considerate complementari: sono assolutamente d'accordo che sia importante conoscere gli egizi, i fenici e tutte le civiltà esistite, ma se si vuole uscire dalla scuola e pensare di poter essere veramente spendibili sul mercato, ritengo sia più utile conoscere meglio le lingue straniere, poter seguire corsi di sociologia, marketing, ecc....
L'Italia sta perdendo gradualmente il treno, anche se confido nello spirito tutto italiano di sapersi inventare e di sopravvivere a tutto e a tutti. Sempre.
Non dimentichiamoci che l'Italia ha saputo eccellere a livello mondiale in moltissime discipline, nonostante le vicissitudini patite e che geograficamente sia un piccolo paese.
E allora cosa manca all'Italia per riemergere?
Secondo me FIDUCIA. Da parte dello Stato verso chi potrebbe farcela ed avrebbe le idee e le carte in regola per portare nuove idee, da parte dei cittadini a rischiare: possibile che nel 2009 siano cresciute solo le aziende gestite da stranieri?
Possibile che noi italiani ci destiamo dalla comodità solo ed esclusivamente quando non possiamo fare altrimenti? Solo quando stiamo per affogare ci degniamo di cominciare a nuotare...
Anno nuovo, vita nuova.
Solo toccando il fondo ci si renderà conto che così non si può più andare avanti.
La domanda è: abbiamo toccato il fondo così che ci si renda conto che questo debba essere l'anno buono per ripartire? O dobbiamo continuare a sopravvivere ancora annaspando giorno dopo giorno?