lunedì 24 gennaio 2011

Saresti disposto a tutto?

Se cade lui mi resta solo una laurea e con quella come ci campo?


Mettendola a frutto e facendo sacrifici? Ti direi io!

Sacrifici…

Che parola antica.

Adesso a 25 anni bisogna essere arrivati. Sistemati. Tranquilli e senza problemi.

Piuttosto che vivere fuori di casa dovendo far quadrare i conti ogni mese, meglio starsene a casa e godersela.

Disco, vacanza, smartphone, vestiti firmati.

Non deve mancare niente.

Ma come fare se si vuole essere anche indipendenti?

Ovvio! Bisogna frequentare le persone giuste!

Un lavoro vero e proprio che se ha successo porta a quindici ben remunerativi minuti di celebrità.

Ecco, adesso mi domando: molto giovani si lamentano (giustamente) del fatto che molte aziende ingaggiano neolaureati proponendo stage anche non retribuiti. Con la possibilità di entrare nell’organico dell’azienda. E che spesso non si concretizza.

Allo stesso modo, invece, pochi si lamentano di anni di “stage” presso discoteche, eventi, spettacoli, provini per cercare di intraprendere una carriera nello showbiz.

I recenti fatti di cronaca lo provano: magari anni per riuscire a trovare “il giro giusto”, ma se poi funziona allora tutti sul carro per essere celebrati.

Mignotte, showgirl, nani e ballerine: anni ai margini a sbavare, per poi strappare un po’ di notorietà, contratti, ospitate.

E sconosciuti in un attimo vengono catapultati in un sistema perverso ed effimero: diciottenni come “Ruby Rubacuoori” o Noemi Letizia, prostitute come Patrizia Daddario e Nadia Macrì , personaggi senza né arte né parte come i vari Costantino & C per citare gli ultimi e più famosi VIP nostrani.

Ma l’elenco potrebbe essere quasi infinito.

L’unica cosa che mi sconvolge è l’essere disposti a tutto pur di riuscire ad arrivare.

Ragazze con laurea disposte a prostituirsi a ricchi anziani danarosi, giovani forti solo di addominali e una cultura totalmente assente e inutile, direi anche.

Chi ha ragione?

Difficile a dirlo.

Sembra che l’alternativa a vivere ai margini per anni sia questa.

Cos’è peggio: vivere anni di privazioni per raggiungere una carriera professionale che si potrà godere solo ad età matura, oppure provare in tutti i modo di sfondare disposti a qualsiasi compromesso?

venerdì 14 gennaio 2011

Preferibilmente con meno di 23 anni

Parlando di tematiche legate al mondo del lavoro ieri mi confrontavo con un amico e ne è nato un interessante scambio di opinioni.
Quando si parla di inserzioni di lavoro, le vedute sono sempre divergenti, più pragmatico io e più formale lui.
Ieri sostanzialmente la visione era molto simile dove il tema principale è la forma con cui sono scritte le ricerche di personale in Italia.

giovedì 13 gennaio 2011

Le Agenzie per il Lavoro aiutano a trovare lavoro o confondono chi lo cerca?

Ma le Agenzie per il Lavoro aiutano a trovare lavoro e o confondono ancora di più in un panorama di per sé sempre piuttosto confuso tipico del mondo del lavoro italiano?
Difficile dirlo, ma se ci si limitasse a leggere blog, confronti online e lettere alle redazioni di giornali e siti internet la riposta sembrerebbe essere inequivocabile.
La domanda che mi pongo io invece è questa: perché tanto accanimento verso questi soggetti?
Voglio dire: tempo fa c’erano solo gli Uffici di Collocamento. 
Cercando di non generalizzare troppo, non ricordo di uffici particolarmente efficienti, però guai a scagliarsi contro queste “istituzioni” statali. Le inefficienze venivano digerite come inevitabili e si sopportava mestamente un servizio che poteva e avrebbe dovuto essere migliore. Poi, nel 1997, c’è stata una piccola grande rivoluzione con l’introduzione di soggetti privati autorizzati a fare concorrenza a questi organismi, spesso veri e propri carrozzoni.
Da allora un fiorire di lamentele, diti puntati e ingiurie di ogni genere, come se non trovare lavoro fosse causato unicamente da questi soggetti.  Con questo prendo in considerazione solo uno dei tanti aspetti della situazione: il quadro è molto più complesso e delicato e meriterebbe molta più attenzione.
Quello che penso è che il tema dell’occupazione è un tema molto sensibile e può far alterare anche gli animi più tranquilli. Non trovare lavoro implica conseguenze non solo economiche, ma anche psicologiche, da qui le enormi speranze riposte, ma purtroppo spesso disattese.
Di sicuro in Italia è sempre mancata una cultura a quello che può essere definito il “mercato del lavoro” dove non esiste mercato, ma persone spaesate che si rivolgono alla disperata verso soggetti che meglio riescono a farsi notare. Sì perché il problema che noto spesso è che chi cerca lavoro lo cerca nei posti sbagliati.
Adesso forse si sta cominciando a capire qualcosa, ma con difficoltà e troppo lentamente.
Tornando alla domanda iniziale, le Agenzie per il Lavoro secondo me non confondono chi cerca lavoro per come sono strutturate e per quello che fanno, ma lo confondono perché nessuno dice a chi cerca lavoro come fare a trovarlo. O a chi rivolgersi di adeguato per le proprie possibilità. Piuttosto che con le Agenzie per il Lavoro magari ci si potrebbe arrabbiarecon i Centri per l’Impiego, soggetti pubblici che, constatato l’impossibilità e l’incapacità a fare vera concorrenza con i soggetti privati (per un mare di motivi che qui sarebbe difficile esplicitare) dovrebbero cominciare a fare veri servizi pubblici utili alla collettività. Ma quanti sanno che in teoria i Centri per l’Impiego potrebbero fare il bilancio delle competenze e indirizzare chi cerca lavoro verso il miglior soggetto o strumento adeguato per lui? Uso il condizionale perché dubito che molti siano in grado di farlo in modo adeguato…. 
Però sono soggetti pubblici, cosa vuoi farci, non puoi pretendere più di tanto, abituati a inefficienze croniche di apparati statali o parastatali.  Più facile prendersela con soggetti privati che campano sulla pelle di chi cerca lavoro.
Sinceramente non so chi ci campa di più sopra……

mercoledì 5 gennaio 2011

Siti dove trovare lavoro

Secondo me ce ne sono troppi.
E chi cerca lavoro si trova disorientato tra decine di siti di lavoro, più o meno ben fatti.
In genere mal fatti, difficilmente consultabili e con scarse reali opportunità.
Sinceramente non conosco il motivo di questa proliferazione, di sicuro noto lo smarrimento di chi cerca lavoro e si trova a navigare giorni interi, illuso da molte ipotetiche opportunità.
Spesso, per mascherare la scarsità e pochezza degli annunci presenti, si trovano le opportunità categorizzate per regioni. Per regioni? Ma ti pare che se cerco lavoro come impiegato me ne vado a lavorare a 90km di distanza? Cerco a Novara e trovo offerte di Cuneo?!?!?
Improponibile.
Cercare lavoro non deve diventare un lavoro.
Directory veloci da consultare, offerte categorizzate bene e, non secondario, annunci reali.
Non che chi pubblica inserisca annunci fasulli (al limite alcune Agenzie per il Lavoro, conoscendo i loro clienti, aprono ricerche sapendo che da li a poco l'azienda cliente ne farà richiesta. Ma questa è un'altra storia).
Per annunci reali intendo offerte aperte e non ancora concluse.
Sembra una banalità, ma molti siti di seconda fascia o nuovi, pescano le inserzioni già pubblicate su altri siti, senza interessarsi di verificare se e quando le ricerche vengono rimosse. Nel migliore dei casi il link a cui fanno riferimento non porta a nessuna pagina (con l’illusione del candidato nel leggere un'offerta in linea e non più attiva), nel peggiore dei casi vengono riportati gli estremi delle aziende, con conseguente invio di candidature ormai non più desiderate.
Altro problema: a questo punto, agli occhi dei candidati, sono le aziende che passano per incapaci. O per false. O per qualsiasi retropensiero possa nascere in chi ripone speranze e ambizioni e se le trova disilluse con allarmante regolarità.
Concordo nel dire:"Più fonti ci sono e meglio è", però non è intollerabile che utenti in cerca di migliori opportunità lavorative si trovino a sprecare tempo prezioso per colpa di inefficienze e informazioni errate.
Sinceramente piuttosto che cercare, spulciare perdersi nei meandri di offerte di terza, quarta e quinta mano, un "jobseacker" (detto in inglese sembra anche una cosa cool...) dovrebbe investire il proprio tempo per se stesso. Mettere in mostra le sue capacità.
Gli strumenti sono sempre di più, e se si trasformasse tutto il tempo perso cercando offerte, aspettando risposte ecc..., in attività propositive (tessere una rete di rapporti professionali, creare siti dove mettere in mostra le proprie capacità, partecipare a forum e gruppi online dove dimostrare la propria competenza, ecc...), potremmo girare il rapporto fra domanda e offerta.
Saranno le aziende a cercarci, o quantomeno avranno più elementi per considerarci migliori di molti altri candidati.
Così anche tutti i siti poco validi, verrebbero spazzati via in modo naturale.
Così cercare lavoro non sarà più un lavoro, il lavoro sarà quello di creare un buona e costruttiva immagine di se stessi.
Utile per farsi trovare da chi offre lavoro.
Fantascienza?
Vedremo.

martedì 4 gennaio 2011

Offerta di Lavoro: Direttore Commerciale

Offerta di lavoro di oggi: Direttore Commerciale Alter Ego dell'Imprenditore.
La ricerca ha sede in Emilia Romagna ed è effettuata da una Società di Selezione molto valida di Milano.
Il candidato ideale ha esperienza nella vendita diretta e dovrà gestire un team di persone.
Ricerca interessante per un ruolo non facile.
Adatta a figure commerciali con esperienza ed un bagalio di esperienze importante.
Per maggiori informazioni e per candidarsi clicca qui

lunedì 3 gennaio 2011

Offerta di lavoro del giorno: Laureati in Ingegneria

Oggi la proposta si riferisce ad una ricerca molto interessante per Neo Laureati in Ingegneria.
Il luogo di lavoro è Milano e chi svolge la selezione è una consolidata Società di Selezione per conto di una importante azienda leader nel settore automotive.
Secondo me è una delle migliori ricerche aperte in questo momento.
Leggetevi l'annuncio, se avete le caratteristiche inviate il cv e poi, se verrete contattati, ditemi cosa ne pensate!!!
http://www.talentmanager.com/offerte-di-lavoro/Neolaureati-Ingegneria-Milano-Intermedia-Selection-Srl/36741354.html

Formato Curriculum

Sembra quasi essere uno dei temi del giorno.
Quale è il miglior formato per inviare i cv?
Credo che la risposta non sia così banale come si potrebbe pensare, anche perchè le correnti di pensiero sono veramente molte.
Per trovare una risposta partirei dal chiedermi perchè ci si pone queste domanda e credo che la risposta sia in molti casi sempre la stessa: siccome si inviano molti cv e non si ottiene risposta, si tende a individuare nel formato del cv il problema principale. Risolto quello, il cv verrà sicuramente letto con maggiore cura e il candidato scelto.
Purtroppo dubito sia così semplice, anche perchè, a meno che il cv non sia veramente illeggibile, tutti i curricula che arrivano ad un selezionatore serio vengono presi in considerazione.
Credo che la domanda che ci si dovrebbe porre durante la stesura di un cv dovrebbe essere: "Come posso fare per farmi notare e fare in modo che il selezionatore scelga me?".
Ecco, qui sta il bello.
Troppo facile fare un elenco delle proprie capacità o competenze ed inviarle quasi spam in risposta ad ogni inserzione che sembrerebbe anche solo vagamente avere i giusti requisiti perchè si possa essere idonei.
In questo momento la "lotta" per un buon posto di lavoro è sempre più difficile: per ogni inserzione ci sasà sempre qualcuno che formalmente avrà più titoli, requisiti o referenze migliori.
Da qui la capacità di saper emergere.
Farsi notare.
Inserire e personalizzare il cv in modo che chi li legge ne intraveda una figura in linea con il profilo ricercato.
Senza inventarsi niente, ci mancherebbe!
Lettera di presentazione: per certe ricerche è fondamentale.
Perchè stai rispondendo all'inserzione? Cosa ti spinge a rispondere? Cos'hai di più rispetto agli altri candidati?
Farsi notare.
Ed essere consapevoli che oggi più che mai alle inserzioni rispondono in molti, con alle spalle esperienze valide e validi requisiti.
Social Network: sempre più utili.
In pochi hanno trovato lavoro con un contatto diretto su un Social Network, ma sempre di più sono stati valutati sulla base di quanto fanno o non fanno sui social.
Non credo molto alla leggenda del selezionatore che accede a Facebook per vedere cosa fa o cosa pubblica un candidato, ma sono sicuro che molte selezioni vengono gestite valutando i post inseriti su Linkedin, su eventuali blog gestiti da candidati e tracce che si trovano on line con una accurata ricerca sui principali motori di ricerca.
Dunque più che al formato, consiglierei di focalizzarsi sui contenuti.
Sul cv, ma soprattutto su quanto si fa o non si fa sul web.